CHUCK LORRE PRODUCTIONS #437
Confessione. Al di la di un piccolo gruppo di amici, familiari e collaboratori, sono diventato un caso senza speranza nel ricordarmi i nomi delle persone. Non so se ciò sia dovuto allo stress, al fatto che io sia esausto, all'età oppure ad un parassita extraterrestre che sta divorando il mio lobo frontale, ma sto combattendo una battaglia persa nel ricordarmi i nomi. Ho provato e fallito nel combattere questo problema usando stratagemmi mnemonici( Il più memorabile è stato quando giocavo a golf con un tizio di nome Cooney. Per ricordarmi il suo nome un po' inusuale l'avevo associato mentalmente a George Clooney. Mentre ci posizionavamo sul campo mi ripetevo silenziosamente in testa: " Clooney, Cooney, Clooney, Cooney" Fino alla sesta buca ero abbastanza soddisfatto del mio impegno, poi Cooney mi ha chiesto perché continuassi a chiamarlo George). Un altro aspetto della mia disfunzione di memorizzazione si manifesta quando mi presentano qualcuno. quando mi viene detto il nome, ho un vero e proprio black out (la mia soluzione in questi casi è fingere di non aver sentito, mi sembra meno imbarazzante rispetto all'ammettere la mia incoscienza temporanea). E per rendere la questione ancora più grave, sono costantemente preoccupato che ogni volta che le persone mi salutano per nome, pensino che io sia maleducato o altezzoso quando la mia miglior risposta risulta essere un flebile "Ehi amico" o peggio ancora "Ehi, come butta?" Sono arrivato al punto in cui sono seriamente spaventato dal mio sbigottimento. E' per questo che vorrei proporre una soluzione semplice. Quando mi incontrate, indicandovi la testa ripetete più volte il vostro nome. Se la volta successiva vi saluto con un "Ehi, sono contento di vederti!", ripetete il progetto. O prendete in considerazione l'idea di indossare una targhetta col nome.
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